"La miglior reazione è più democrazia e maggiore partecipazione politica"


Gli orribili fatti di Parigi sono difficili da interpretare sotto ogni logica.

Alcuni hanno paragonato questi attentati alle azioni delle Brigate Rosse negli anni '70 in Italia. Eppure, nonostante le similutidini, le Brigate Rosse avevano un disegno politico riconoscibile e con una logica, per quanto perversa e velleitaria. Nel caso degli attentati dei fondamentalisti a Parigi, non è invece riconoscibile un disegno politico logico.

Il paragone che secondo me sarebbe più appropriato per capire questi attentati è quello con gli attentati dell'IRA (Irish Republican Army) durante il conflitto che ha portato alla nascita dello "Stato Libero" in Irlanda tra il 1916 e il 1921.

Durante questo conflitto infatti, l'IRA spesso perpretava attentati che non avevano apparentemente una logica molto precisa: di fatto molti di questi attentati non intaccavano gli interessi militari ed economici britannici.

Tuttavia, quello che questi attentati ottenevano era scatenare una risposta spropositata e indiscriminata da parte delle truppe britanniche. Queste reazioni colpivano molti cittadini irlandesi che non erano coinvolti e, magari, neanche simpatizzanti della causa irlandese repubblicana. Trattare molti cittadini indiscriminatamente come "potenziali terroristi" e punirli per attentati che non avevano commesso o facilitato, non faceva che causare risentimento e odio verso l'apparato di forza britannico e quindi a spingere anche i cittadini neutrali verso la causa dei repubblicani.

In questo senso, la mancanza di auto-controllo e le reazioni indiscriminate  e spropositate delle forze britanniche (e la loro stupida prevedebilità), erano il miglior alleato della causa repubblicana irlandese. Uno stato che discrimina una parte dei suoi cittadini e che rinuncia ad applicare la legge, perde inevitabilmente leggittimità. 

Gli attentati di Parigi hanno una logica del genere, secondo me: quello che vogliono provocare è una reazione indiscriminata e spropositata che porti molti mussulmani in Francia e in Europa a sentirsi emarginati, bersagli del sospetto e della discriminazione, che li porti a sentirsi alienati dagli ideali civici di democrazia, rispetto per ogni idea e credo, e rispetto della legge, ideali che sono il fondamento della maggior parte dei paesi occidentali.

Per questo penso che a questi orribili fatti i paesi occidentali non debbano rispondere in modo isterico (del tipo: "siamo in guerra"), ma debbano riaffermare i principi di democrazia e rispetto della legge. La risposta migliore dovrebbe essere quella data dal governo Norvegese dopo il massacro perpretato da un estremista di destra:



" [Norway will] stand firm in defending our values, [...] an open, tolerant and inclusive society". "The Norwegian response to violence is more democracy, more openness and greater political participation."

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